Policart. Intervista a Vincenzo Vetrano

Policart, come è nata e come è cresciuta.

La Policart Industria è nata dal desiderio di volersi mettere in gioco anche in un settore diverso da quello in cui la famiglia lavorava precedentemente. L’azienda è stata creata dal sig. De margheriti insieme ad altri due fratelli Vetrano;  quest’anno compirà il venticinquesimo anno di attività

VINCENZO VETRANO

 

Qual è il prodotto/servizio di punta di Policart?

Noi siamo dei converter di bobine e sacchetti in politene e polipropilene che rendiamo a richiesta microforati, macroforati oppure lisci.

Quali cambiamenti ha dovuto affrontare l’azienda in questi anni? 

In venticinque anni il mercato può cambiare molto. All’inizio commerciavamo in imballaggi di carta e politene. I nostri clienti principali erano gli artigiani delle cornici, per i quali offrivamo servizi di copertura in politene alle aste delle cornici. L’ industria manifatturiera dei corniciai ha infatti una grande tradizione in Campania. Lavoravamo la carta anche per avvolgere sedie e lampadari e le bandelle di cartone per l’estrusione dell’alluminio. Il primo approccio a quello che sarebbe stato il mercato più importante per la Policart fu, in quei primi anni, quando introducemmo nelle nostre lavorazioni i fogli di polipropilene microforato per avvolgere fiori recisi. Successivamente, le richieste di mercato hanno fatto in modo che si iniziasse a pensare alla micro foratura in polipropilene per le buste del pane; gradualmente le lavorazioni del polipropilene e del politene sono diventate sempre più importanti per la nostra azienda, fino a rimpiazzare quasi del tutto quelle della carta

La crisi degli ultimi anni ha colpito l’azienda? Sotto quali aspetti?

Certamente la crisi ha colpito anche il nostro settore. Dal 2008 c’è stato un rallentamento di produzione inoltre l’azienda è andata in perdita abbastanza grave anche a causa di clienti insolventi. Abbiamo subito una contrazione del nostro fatturato circa del 40% negli anni 2008/2015

Quali azioni sono state intraprese per superare il momento di crisi?

Abbiamo ottemperato e ci siamo sostenuti; persino nel 2012, nel pieno della recessione, non ci sono stati licenziamenti ma abbiamo diminuito le ore di lavoro dei nostri dipendenti e diversificato la nostra produzione, affacciandoci al mercato ortofrutticolo. Abbiamo inoltre effettuato una scrematura della clientela e ci siamo affacciati al mercato estero. Siamo riusciti a recuperare il 10% circa del fatturato grazie a queste azioni.

Perché ha scelto la strada della digitalizzazione? Da dove si sta partendo e quali aspettative ha? 

La nostra presenza on line ci porterà ad un ampliamento della clientela e del nostro business. Abbiamo rinnovato completamente il nostro sito web ed attivato account delle principali piattaforme di social network, oltre alla creazione di questo blog. Al momento stiamo anche valutando varie soluzioni per attivare un e-commerce, nonostante siamo consapevoli che le nostre proposte sono rivolte ad un target di riferimento aziendale.

 



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